“Avere un rapporto umano personale con clienti, fornitori e collaboratori è da sempre la nostra forza”, dichiara Christian Zamagni, figlio di uno dei fondatori, Diego Zamagni, e oggi amministratore delegato dell’azienda di Savignano sul Rubicone (provincia di Forlì-Cesena) che da sessant’anni commercializza e ripara macchine agricole nuove e usate, ricambi e accessori.
Sessant’anni di storia
La storia di Agrimacchine Rubicone inizia nel 1964 quando Diego Zamagni, insieme agli amici Guglielmo Pazzaglia e Giorgio Zamagni, tutti appassionati di meccanica, decide di avviare una piccola impresa per la riparazione e la commercializzazione di motocoltivatori Ferrari. In pochi anni, l’attività commerciale si espande come conseguenza della crescita del marchio Ferrari e della diffusione sul mercato dei motocoltivatori a quattro ruote motrici, dei primi trattorini e di macchine agricole sempre più innovative. Nel 1967 l’acquisizione del marchio Lamborghini per la provincia di Rimini segna una prima decisiva svolta. In pochi anni, grazie ai risultati raggiunti l’azienda ottiene la concessione del marchio anche per la provincia di Forlì e per la Repubblica di San Marino e Montefeltro. Nel 1989, Agrimacchine Rubicone comincia anche a importare i trattori Kubota, mentre nel 1995 inizia il lungo sodalizio con i marchi Deutz-Fahr e Gregoire. Il 2004 è infine l’anno dell’acquisizione commerciale del marchio Same, per la provincia di Forlì – Cesena, Rimini, parte di Pesaro e Urbino, e Repubblica di San Marino.
Sempre a fianco dei clienti
Christian Zamagni inizia a lavorare in azienda nel 1997, appena terminati gli studi e dopo aver trascorso l’infanzia e la prima giovinezza guardando con ammirazione e qualche timore all’attività condotta del padre con Pazzaglia e il suo omonimo Zamagni. “Da piccolo le animate trattative commerciali mi facevano paura – ammette scherzando – Poi ho capito che erano invece la parte più interessante di questo mestiere. Oggi il mio lavoro è tutto centrato sul commerciale, vendita e acquisti”.
La fine degli Anni ‘90 era un momento storico particolare, come ricorda Christian: “Si iniziava a sentir parlare di raccolta meccanizzata dell’uva. Un nostro storico cliente doveva cambiare vendemmiatrice. Mio padre mi ha quindi mandato in Gregoire a studiare nuove macchine e tecnologie che potevano servire allo scopo”. Negli anni a seguire queste sono diventate una fetta rilevante dell’offerta di Agrimacchine Rubicone.
Reagire al cambiamento
Nei suoi quasi trent’anni al lavoro in azienda, Christian Zamagni ha partecipato attivamente alla crescita dell’azienda, ma ha anche visto il mercato cambiare in maniera sostanziale. “Ai tempi in cui ha iniziato mio padre e fino agli Anni ’80-primi ’90, occuparsi della parte commerciale significava andare in campagna a fare provare le macchine clienti che non sempre avevano le idee chiare – spiega Zamagni –. Oggi invece quando incontriamo un cliente, lo troviamo pronto: prima di comprare si informa sul web, utilizza app per fare comparazioni e così via. Noi quindi dobbiamo essere bravi a fare capire per quali aspetti la nostra offerta è migliore di quella della concorrenza, ma anche non farci mai cogliere impreparati. La formazione continua è imprescindibile”.
Coltivare innovazione
La clientela è oggi molto più tesa verso l’innovazione di quanto non si creda. “La maggior parte dei clienti è interessata a soluzioni grazie alle quali sa di poter ottenere risparmi ambientali, oltre che economici – evidenzia il nostro interlocutore –. Ad esempio, la guida automatica in 4.0 per la semina e concimazione che permette di consumare meno tempo, prodotto e terreno. Il 4.0 porta maggiore professionalità nel settore”.
L’agricoltura evolve per diventare più digitalizzata, sostenibile e in un futuro non troppo lontano automatizzata. “Considerata la carenza di manodopera, agricoltori e contoterzisti guardano a questo tipo di soluzioni per non perdere ettari lavorati. Noi già oggi offriamo in noleggio lungo termine un robot elettrico per le lavorazioni in vigneto. A breve avremo una soluzione a guida autonoma su trattore gommato ad alta potenza”.
L’affidabilità e la preparazione fanno la differenza
La trasformazione dell’offerta di Agrimacchine Rubicone segue inevitabilmente l’evoluzione del mercato: “Per sessant’anni abbiamo servito il singolo agricoltore come l’impresa agricola di maggiori dimensioni. Oggi le piccole realtà stanno scomparendo o vengono accorpate da quelle più grandi. In futuro mi aspetto che ci siano poche aziende a coltivare molti ettari di terreno. La sfida– sottolinea Zamagni – sarà riuscire a servire aziende che avranno bisogno non solo di macchine grandi e potenti e sempre più spesso autonome, ma anche di una più ampia gamma di servizi di alto livello”. Il primo tra tutti è l’assistenza. “Il nostro settore non si ferma mai – evidenzia Christian Zamagni – le macchine agricole devono poter lavorare h24, sette giorni su sette. Se c’è un problema bisogna dunque farle ripartire nel più breve tempo possibile. Fin dagli Anni ’70 abbiamo fatto dell’assistenza in campo uno dei nostri punti di forza. Oggi più che mai, la garanzia di un’assistenza rapida è tra le principali ragioni per cui la clientela ci sceglie”.
Digitalizzazione e automazione
In tutto questo, con la crescente digitalizzazione i rapporti personali rischiano di raffreddarsi, ammette Christian, “noi però continuiamo a puntare su questo che noi consideriamo da sempre un valore aggiunto e un forte strumento di fidelizzazione”. In effetti, comprare una macchina agricola non è davvero come acquistare un’automobile o una motocicletta. Nel ciclo di vita del prodotto si inseriscono numerose variabili. Per questo, nonostante tutto, nella relazione con la clientela è ancora importante inserire qualcosa che vada oltre il mero servizio di vendita e assistenza del mezzo: in Agrimacchine Rubicone ne sono assolutamente convinti.
Nicoletta Ferrini
Articolo pubblicato sul numero di Novembre-Dicembre 2024 de Il Giornale del Rivenditore Agricolo